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Filiz Kerestecioğlu

Filiz Kerestecioğlu

È l'autrice dei testi e della musica della prima canzone femminista in Turchia.
"La canzone Kadınlar vardır (Ci sono le donne) la cantammo tutte insieme, per la prima volta e con entusiasmo, il 17 maggio del 1987 alla Marcia contro la violenza."

Data di Nascita: 01/02/1961 1961

Luogo di Nascita: Gölcük

Data di Morte:

Luogo di Morte:

Luogo di Sepoltura:

CONTENUTO

Galleria

Filiz Kerestecioğlu Filiz Kerestecioğlu Filiz Kerestecioğlu

Campi di Attività

Compositore, giurista, Attivista per i diritti delle donne

"Un giudice di un tribunale di prima istanza, Mustafa Durmuş, respinse la richiesta di divorzio di una donna che aveva subito violenze e fece includere queste parole all'interno della sentenza: 'Che al ventre di una donna non manchi la prole , che alla sua schiena non manchi il bastone!' Questa sentenza fu uno degli elementi che più infuocarono la Campagna di Solidarietà contro la Violenza. Costituivamo assemblee incredibilmente animate e in questa atmosfera nacque la canzone. Io mi presentai ad un'assemblea dicendo: "Ho fatto una canzone" e a quella assemblea la cantai per la prima volta. Poi, con lo stesso entusiasmo al parco Yoğurtçu di Istanbul, alla Marcia contro la violenza del 17 maggio 1987, cantammo tutte insieme 'Ci sono le donne (Kadınlar Vardır)'."

Ci sono le donne
Che tacessimo, che restassimo sedute,
che chinassimo la testa,
che la vita la guardassimo passare,
fino ad oggi hanno voluto.
Siamo state zitte e abbiamo aspettato,
abbiamo guardato la vita,
alla fine abbiamo detto basta,
che non taccia più nessuna.
Ci sono le donne,
le donne dappertutto.
(Traduzione dal turco all'italiano: Alessio Calabrò)
"Quando arrivammo al parco Yoğurtçu, questo era pieno di poliziotti inviperiti. Parlammo con loro nel tentativo di convincerli: 'Se restate qui sbarrate la strada alle donne. Se non riescono ad entrare, le poliziotte si facciano da parte'. Uscirono dal parco, ma lo spiegamento di forze era stato davvero grande. Poi, poco a poco, la donne cominciarono ad arrivare. Riguardo a questo le voci sono discordanti: c'è chi dice mille, chi duemila, ma io non credo che abbiano superato le duemila partecipanti. D'altra parte, anche se fossero state mille, oppure cinquecento, fu comunque un numero molto importante.
C'erano donne di ogni tipo: fu una dei cortei più vivaci, entusiasmanti ed eterogenei che io abbia mai visto o vissuto. (...) Ricordo molto bene il momento in cui, dal megafono, pronunciai la frase 'mettiamoci in marcia': avevo detto che probabilmente non sarei riuscita a dirlo e che sarei svenuta! Riuscii a non far trapelare l'agitazione, ma le gambe mi tremavano parecchio... Alla fine uscimmo, marciammo, e così si concluse la marcia.
Dopo la manifestazione facemmo causa al giudice. Poi celebrammo la festa della donna nel quartiere di Kariye. Si pubblicò un libro dal titolo 'Grida, lo sentano tutti', al cui interno si dava spazio a varie testimonianze. Si organizzò un sostegno alle donne vittime di violenza tramite un numero di telefono.
Era importante sottolineare la natura politica della sfera privata. Non tutte le donne organizzatrici e partecipanti erano femministe, ma quella marcia fu importante affinché anche il femminismo si potesse esprimere con forza. Perché a quei tempi il femminismo veniva criticato molto. Poi ci sono state conseguenze assai stabili. Si visse un'istituzionalizzazione e, come risultato di tutti quei lavori e quei dibattiti, venne fondato il Tetto Viola - Rifugio della Donna. Molte donne si accorsero di non essere le sole a subire la violenza, e impararono i propri diritti.
Per molte donne il Rifugio è stato efficace come primo passo verso un cambiamento nella propria vita. Le donne vittime di violenza hanno bisogno di quel particolare processo, di quel primo passo. Adesso, quando ci voltiamo a guardare al passato, pensiamo di aver agito bene e in molte situazioni. Forse le nostre richieste di allora non erano il discorso politico più all'avanguardia che abbiamo espresso, ma era comunque ottimo come inizio."
(Filiz Kerestecioğlu)
Filiz Kerestecioğlu giurista

(Selezione di articoli e libri)

İpek İlkkaracan, Pınar İlkkaracan, Filiz Kerestecioğlu, Zülal Kılıç, Ferhan Özenen, Gülşah Seral (Ed.), Kadının İnsan Hakları Eğitim Programı: Eğitici El Kitabı, Kadının İnsan Hakları - Yeni Çözümler Derneği Yayını, 2011

Hülya Durudoğan, Fatoş Gökşen, Bertil Emrah Oder, Deniz Yükseker (Ed.), Türkiye'de Toplumsal Cinsiyet Çalışmaları, Koç Üniversitesi Yayınları, 2010.

Sevda Alankuş (Ed.), Kadın Odaklı Habercilik, İstanbul, 2008.

Berivan Kum, Fatma Gülçiçek, Pınar Selek, Yeşim Başaran (Ed.), Özgürlüğü Ararken Kadın Hareketinde Mücadele Deneyimleri, Amargi Yayınları, İstanbul, 2005.

Filiz Kerestecioğlu, "Organize 8 Mart", Radikal, 16.3.2003.

Premi

Affiliazioni

Istruzione

Facoltà di Legge dell'Università di Ankara (Ankara Üniversitesi, Hukuk Fakültesi), Ankara

Impegno Sociale

Parenti e Amici

Progetti a lei Dedicati

Bibliografia

"Tuhaf zamanlarda elini taşın altına koymak" Filiz Kerestecioğlu ile İrem Afşin söyleşisi, 24.01.2019, medyascope.tv (30.01.2019)

"Adaylarla Siyaset Dışı", 02.06.2015, aljazeera.com (02.06.2015).

Deniz Bayram; İlke Gökdemir; Selime Büyükgöze, "Mor Çatı: 'Sığınaksız Bir Dünya İçin' Feminist Sığınak Mücadelesi", 9. 3.2015, Bianet (9. 3.2015).

Murat Çelikkan, "Dayak Aileden Çıkmadır, 8.3. 2012, Bianet.

Bahar Çuhadar, Mor Çatı'ya Meşhur Elbise Desteği, Radikal, 8.11.2010.

"Feminist Mücadele Yasaları Değiştirse de Zihniyet Aynı Kaldı", kaosgl.com, 21.8.2010.

"Devlet, tecavüzlerin sorumluluğundan kurtulamaz", KAZETE, 30.4.2010.

Ümit Türk, "Avukatlar, Siirt'teki Tecavüz olaylarını Protesto etti", haberler.com, 30.4.2010.

Burçin Belge, "Kadınlar 80 Sonrası Kadın Eylemlerini Anlattı", Bianet, 31.1.2010, (3.3.2012).

Nazan Özcan, "Feminizm Daha Çok Karşı Söz Üretmeli", Radikal, 11.1.2009.

"12 Eylül Sonrası İlk Eylem: Dayağa Hayır", hafif.org, 26.9.2009.

Yasemin Öz, "Güldünya Şarkıları'na Feminist Bir Dinleyici Yorumu", Biamag, 13.12.2008.

"Güldünya Şarkıları", Wikipedia.

"20. Yılda Yoğurtçu Parkında", femininst.blogcu, 2007.

"Dayağa karsı 20 yıllık mücadele", KAZETE, 2007.

Emel Armutçu, "Türkiye'de Feminist hareket", Hürriyet, 13.5.2007.

Emine Özcan, "İstanbul Barosunda Kadınlara Yüzde 50 Kota!", Bianet, 19. 9. 2006.

Özgür Erbaş, "İstanbul barosu kadın merkezine darbe", çağdaşavukatlar.com, 23.01.2005.

"Güldünya Mahkemesinde Tartışma Çıktı", Hürriyet, 3.11.2004.

Filiz Koçali, "15. yılında Dayağa Karşı Dayanışma Yürüyüşü", Bianet, 09 Nisan 2003.

"İsviçre'yi yine örnek alın", Hürriyet, 30.1.1999.

"Yürüyüşün Hikayesi", Pazartesi, Ottobre 1987, p. 4.

Fonti

Fonti consultate per la pagina web su Filiz Kerestecioğlu:
  • Vd. sezione Bibliografia
  • Berivan Kum, Fatma Gülçiçek, Pınar Selek, Yeşim Başaran (Ed.), Özgürlüğü Ararken Kadın Hareketinde Mücadele Deneyimleri, Amargi Yayınları, İstanbul, 2005, p. 262.
  • Yasemin Öz, "Güldünya Şarkıları'na Feminist Bir Dinleyici Yorumu", Biamag, 13.12.2008.
  • Filiz Koçali, "15. yılında Dayağa Karşı Dayanışma Yürüyüşü", Bianet, 9.4. 2003.

Fonti per le immagini su Filiz Kerestecioğlu:
  • Archivio privato di Filiz Kerestecioğlu
  • Archivio privato di Meral Akkent

INVITO

Filiz Kerestecioğlu vi prega di donare le immagini della Marcia contro la Violenza che si tenne al parco Yoğurtçu il 17 maggio del 1987, perché sia possibile utilizzarle su questa pagina informativa. Grazie!
Per la traduzione Italiana: Alessio Calabrò, Messina Italia
©2012 Meral Akkent
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